La prima trasposizione cinematografica del romanzo Quo vadis risale al 1901 (e dura soltanto 5 minuti).
Quo vadis? di Enrico Guazzoni del 1913 fu il primo film epico nella storia del cinema e un grande successo su scala mondiale; riscosse molto successo anche il film del 1924 di produzione italo-tedesca con la regia di George Jacoby e Gabriellino D’Annunzio, in cui a recitare la parte di Nerone fu Emil Jannings.
L’adattamento cinematografico più guardato fino ad oggi è il film del 1951 di Mervyn LeRoy con Robert Taylor e Deborah Kerr, il primo grande blockbuster hollywoodiano del dopoguerra.
Nel 1985 la Rai 1 produsse una serie televisiva di sei puntate basata sul romanzo (per ulteriori informazioni sulle trasposizioni cinematografiche di Quo vadis e sulla loro ricezione, cfr. R. Scodel i A. Betterworth, Whither „Quo vadis?”. Sienkiewicz’s Novel in Film and Television, Blackwell, Malden–Oxford 2009).
In Polonia la più nota trasposizione filmica è l’ultimo adattamento del romanzo, girato da Jerzy Kawalerowicz.
Gli adattamenti cinematografici diedero inizio in Italia ai popolari fotoromanzi, ovvero fumetti fotografici in cui le fotografie scattate sul set cinematografico di un film venivano corredate dal commento e dalle battute del dialogo: le prime pubblicazioni di questo genere risalgono agli Anni 20., come risposta al film del 1924; se ne ebbe una nuova ondata dopo il film di LeRoy del 1951 (per ulteriori informazioni sul fenomeno di fotoromanzi, anche quelli basati sulla trasposizione cinematografica di Quo vadis, si veda R. De Berti, Dallo schermo alla carta. Romanzi. Fotoromanzi, rotocalchi cinematografici: il film e i suoi paratesti, Vita e Pensiero, Milano 2000). Tali fotoromanzi necessitano di un’analisi e una descrizione dettagliata, così come la letteratura intorno al film: recensioni, reazioni della critica e del pubblico.